27° INCONTRO DEL 30-04-2018 nella parrocchia di Santa Maria della Libera

Cineforum: film "Una scomoda verità" di Davis Guggenheim

 

GIULIANA MARINO (scheda introduttiva alla visione del film):

 

Nel trailer di "Una scomoda verità" veniva sostenuta la tesi secondo cui chiunque avesse avuto a cuore il destino dei propri figli e del nostro pianeta avrebbe dovuto vedere il film. Ed è una tesi esatta.

In questo film, infatti, Al Gore ci porta dentro al problema del riscaldamento globale con un documentario reso chiaro ed efficace dall'abilità comunicativa dell'ex vice presidente che alterna interessanti estratti di conferenze a sequenze filmiche di disastri ambientali scioccanti, il tutto collegato dalla toccante esposizione di una ricerca davvero accurata quanto a lungo sottovalutata o misconosciuta e screditata dai detentori del potere politico su scala mondiale.

Il titolo originario del film, per una volta almeno, non è stato stravolto nella titolazione italiana. "An inconvenient truth", infatti, è stato fedelmente tradotto con "Una scomoda verità" e la scomoda verità di cui si tratta è che il pianeta sta andando verso la distruzione e, soprattutto, che i responsabili siamo noi. I dati e i segnali, infatti, parlano chiaro.

Grosso modo, dalla seconda metà del secolo scorso, la popolazione mondiale è quasi triplicata e la conseguente massiccia emissione di anidride carbonica (dovuta soprattutto all'utilizzo degli idrocarburi) ha inspessito l'atmosfera che in tal modo trattiene maggiormente i raggi infrarossi solari e si surriscalda. E' l'"effetto serra", con tutti i disastri che ne conseguono, in un concatenamento accelerato. Ad evidenziare questo fenomeno sono due aree cosiddette "sentinella": i due poli (se la temperatura all'equatore cresce di un grado, qui crescerà di dodici), le cui calotte di ghiaccio hanno la fondamentale funzione di specchio per il 90% delle radiazioni provenienti dal sole, ma negli ultimi 40 anni, hanno perso il 40% dello spessore. Insieme all'Europa i principali colpevoli sono gli Stati Uniti.

Il problema è che l'"American Petroleum Institute" ha avuto dall'amministrazione l'incarico di occuparsi delle politiche ambientali. Non potendo, però, lavorare contro se stessi, sono proprio i colossi dell'oro nero e dell'automobile a sostenere "il dubbio come prodotto da vendere" all'opinione pubblica per screditare i risultati scientifici allarmanti.

E così l'ex candidato democratico alla presidenza U.S.A., Al Gore, sconfitto dal repubblicano George W. Bush alle dubbie elezioni del 2000, a seguito di dolorose vicende private, decise di impegnarsi a tempo pieno e di investire ogni sua energia nella missione della salvaguardia dell'ambiente, anzitutto attraverso un piano divulgativo esaustivo d'informazione scientificamente corretta e verificabile.

Cominciò, così, a girare il mondo per tenere conferenze delle quali il film di stasera, di Davis Giggenheim (regista di serie TV come "E.R") costituisce un'elaborazione.

In un'era come la nostra di costante personalizzazione della politica, in cui si tende ad associare sempre più strettamente un'idea o un valore ad un volto noto, Al Gore diventa giocoforza il testimonial "unico" onnipresente, dietro il quale, tuttavia, s'intuisce e non va certo ignorato, un importante lavoro di squadra, di questa battaglia mediatica perpetrata prima attraverso articoli giornalistici, poi attraverso il suo libro "Earth in the balance: ecology and the human spirit", pubblicato nel 1992 e diventato la base della sua predicazione, e, infine, attraverso questo documentario.

Il tour col quale Al Gore si è impegnato di persona a diffondere la sua "inconvenient truth" sulla realtà del surriscaldamento del pianeta, si è esteso ai quattro angoli della terra e coincide con un momento assai critico della carriera politica di Gore. Esso, infatti, fu avviato proprio all'indomani della sconfitta elettorale di Gore, quando ha (momentaneamente) perso la sua corsa alla Casa Bianca. Egli stesso si presenta, in qualche caso, alla platea del pubblico intervenuto alle sue conferenze con l'espressione, velata d'ironia, "Sono il vostro futuro ex presidente".

Conscio di andare incontro allo scetticismo delle persone, ma soprattutto dei governi, e soprattutto di quello del suo paese, benché forte delle sue ricerche nel campo e di vent'anni di esperienza, Gore espone una serie di dati scientifici inattaccabili, tabulati, previsioni sul nostro prossimo futuro e risposte alla domanda su come affrontare il surriscaldamento globale del pianeta, ma di questo farò un cenno alla fine.

Il ritratto che ne deriva è senza dubbio sconfortante e per questo "scomodo"; scomodo per i governi che al momento fanno finta di non sentire, vedere, sapere, e scomodo per le persone che pensano che non ci siano limiti allo sviluppo; a tratti sconfina dal documentario rivelandosi un cine-notiziario realistico quanto agghiacciante, e, comunque, si può considerare una di quelle opere che, come il nostro "Trashed: verso rifiuti zero", è quasi un dovere morale vedere, perché riguarda tutti, nessuno escluso.

Supportato dai suoi grafici, da brevi sequenze di animazione e dalle sue immagini di repertorio, il documentario si chiude esortando agli accorgimenti che ognuno di noi può seguire nel proprio quotidiano per contribuire a salvarci.

Li leggiamo quasi mescolati ai titoli di coda, ma io preferisco restituire loro tutto il rilievo che meritano trascrivendo esplicitamente ed interamente i 10 modi di agire che compaiono scritti nell'edizione più recente del documentario "Una scomoda verità 2" inclusiva di un nuovo film che fa il punto della situazione del surriscaldamento globale a distanza di 10 anni dall'uscita del primo documentario:

 

1)  DIRE LE COSE COME STANNO: Sostieni misure favorevoli al clima partecipando ad assemblee cittadine o altri dibattiti pubblici con leader eletti. Sostieni e vota per funzionari eletti che si interessino del clima e contrasta coloro che non lo fanno.

2)  DIVENTA UN LEADER SULLA REALTA' DEL CLIMA: Unisciti a più di 12.000 membri della "Climate reality corps". Per ulteriori informazioni visita il sito www.climaterealityproject.org.

3)  PARLA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO: La verità in pillole, la versione di dieci minuti delle diapositive rese note da "Una scomoda verità" inclusa nei contenuti speciali, è un ottimo modo per avviare una conversazione.

4)  SCRIVI SUL CLIMA: Scrivi una lettera all'editore, un articolo oppure posta un commento sui social media riguardo all'emergenza del cambiamento climatico e possibili soluzioni.

5)  CONVERTI LA COMUNITA'AD ENERGIE RINNOVABILI: Dì al sindaco del tuo paese o della tua città che vuoi energia pulita al 100%.

6)  RENDI IL TUO LAVORO PIU' SOSTENIBILE: La tua attività può risparmiare e al contempo salvaguardare il pianeta.

7)  CONCORRI PER UNA CARICA: Ci sono oltre mezzo milione di opportunità per candidarsi ad una carica e fare la differenza a livello locale, distrettuale, comunale, statale e nazionale negli Stati Uniti.

8)  INTRAPRENDI IL CAMMINO A CASA: Acquista elettrodomestici ad alta efficienza energetica e considera l'utilizzo di energia solare o parla con il tuo operatore per scoprire se ci sono possibilità di ottenere energia rinnovabile al 100%.

9)  MANGIA TENENDO A MENTE IL PIANETA: Mangiare meno carne scegliendo prodotti locali ed organici aiutando a ridurre il tuo impatto sull'ambiente.

10) VOTA CON ATTENZIONE: Investi o acquista da aziende con una politica ambientale responsabile.

 

Naturalmente, sin da una prima occhiata, appare ovvio che questo catalogo sia stato "confezionato" e sia fruibile più da un ambiente sociale, economico e politico di tipo statunitense che non europeo o, meno ancora, italiano. Ma nonostante il carattere a tratti ingenuo della buona volontà che esso esprime, e, fatte le debite differenze di contesto, contiene comunque orientamenti e indicazioni di comportamento che, in futuro, non potremo fare a meno di seguire se teniamo a sopravvivere su questo pianeta e, a maggior ragione, se vogliamo garantire un futuro alle generazioni che verranno, che non avranno nessun altro "torto" se non quello di essere venute dopo di noi.

Quanto a me, confido molto nell'opportunità di condividere con voi che siete la mia comunità più prossima, appena possibile, la visione del documentario successivo di Al Gore che fotografa la situazione del pianeta e, di conseguenza, aggiorna il discorso sulle strategie di lotta al riscaldamento globale a dieci anni di distanza dal primo film, e che è uscito nel 2017.

 

 

ANTONIO MAIONE (dopo la visione del film):

 

A vedere un documentario di questo tipo, si viene messi in crisi profondamente perché la problematica presentata non è più eludibile e questo lo sperimentiamo giorno dopo giorno.

La problematica è nel titolo: "Una scomoda verità". Io direi: "la verità" perché la verità, intesa nella sua globalità, è sempre scomoda e tocca la singola realtà di ciascuno di noi.

Infatti, quando il singolo vuole mettere in evidenza la propria verità, si trova in piccolo di fronte alla problematica totale. E' la stessa cosa...

La persona, cioè, nel voler affermare la sua verità, si trova a dover fronteggiare un ostacolo insormontabile: il conflitto tra la sua realtà e la macroscopicità della problematica.

L'ultima immagine del documentario  mostra la terra come un puntino azzurro, un "atomo opaco del male", ma in essa ogni singola realtà personale è un nucleo opaco del male per il sistema.

Per questo motivo, Gesù Cristo non si è mai voluto occupare del sistema. Quello che importa a ciascuno di noi è cogliere come oggi l'economia non può più essere risolta dal singolo che subisce la pressione della globalità senza avere gli strumenti per opporvisi. Questo richiede un risveglio tempestivo.

Papa Francesco, nella "Laudato si'" ha messo in evidenza queste problematiche in chiave di fede, di annuncio: "Salviamo la casa comune". Ma la casa, allora è comune, quando c'è una relazione comune che presuppone la comunicazione che forma la comunità.

Le comunità, sia nel piccolo che nel grande, non esistono più. Questa è la cosa peggiore per cui noi poi ci troviamo con la zattera su cui siamo tutti noi che affonda senza avere la possibilità di accordarci su dove navigare per metterci in salvo.

Non so se l'immagine è chiara. Noi, come singole realtà personali, non possiamo salvare la zattera se ciascuno spreca le proprie energie e le proprie risorse senza seguire un intento comune. Questo richiama simbolicamente la torre di Babele dove gli uomini parlavano senza intendersi perché non avevano più una lingua comune.

La comunicazione oggi richiede che sia collettiva, internazionale, globale. Che pressione possiamo fare noi perché le realtà possano essere quanto più possibile funzionali alla crescita dell'umanità? Bisogna prendere il posto giusto tenendo presente la casa comune. Non serve una legge che obblighi le persone a non inquinare. Questi sono problemi colossali. Bisogna che la persona prenda consapevolezza che bisogna recuperare piccoli territori rispettandone la naturalità del processo evolutivo perché ci sono anche altre tematiche che riguardano eventi pericolosi: i terremoti, la distruzione dell'humus, la distruzione delle api, ecc..

Le risorse limitate non possono essere associate ad uno sviluppo illimitato. Per capire questo non occorrono teorie economiche.

Però pratichiamo ancora l'accanimento terapeutico, il che dimostra che non abbiamo le idee chiare sulla dimensione della mortalità. Abbiamo organizzato anche le cremazioni complete delle ceneri preconfezionate non importa di chi siano e dove portarle.

Quando Gesù morì, il velo del tempio si squarciò dall'alto in basso ad indicare un cambiamento radicale: la divisione tra il sacro e il profano non c'era più. Tutto è sacro perché... nulla è sacro. Bisogna non considerare più sacri dei luoghi, delle persone, ecc.. L'incarnazione di Gesù è legata proprio all'eliminazione del sacro.

Ma noi continuiamo a fare le lotte di religione per questi elementi che non servono invece di cercare di vedere se possiamo cogliere fino in fondo un'ecologia che coincida con la teologia, che coincida con l'antropologia che ci unifica come famiglia umana. E qui torniamo al discorso della zattera...