13° INCONTRO DEL 09-01-2017

Stasera cerchiamo di cogliere il concetto di "verità" che negli ultimi tempi si sta ampiamente modificando.

Il Vangelo del futuro è inteso come orientamento alla verità che coincide con l'amore e l'amore presuppone che ci sia una dimensione di verità.

Nel 2003, il Presidente americano George Bush, attraverso i mass media, diffuse la notizia che  Saddam Hussein, leader dell'Iraq, stesse accumulando mezzi di distruzione di massa e in forza di questo, gli mosse guerra.

In seguito, si seppe che non erano state trovate le prove dell'esistenza di queste armi, ma la cosa passò sotto silenzio. La guerra fu giustificata dal fatto che Saddam Hussein era comunque un dittatore di cui l'Iraq doveva liberarsi e che non meritava di vivere oltre.

Tutto questo è passato alla storia come... una grande verità. E alla storia passano una quantità di "verità" di questo tipo.

Pertanto sorge l'interrogativo: che significa più la verità oggi dal momento che la persona non ha la facilità di andare a verificare le "bufale" che vengono somministrate?

Che possibilità ha la persona singola di accertarsi della veridicità delle affermazioni che vengono fatte, considerato che la reclusione nella quale le tenebre la costringono passa per la verità resa evanescente?

Se la verità viene offuscata, la reclusione diventa permanente. Abbiamo noi la possibilità di fare qualche verifica sulla verità se per tale intendiamo quella che deve essere totalmente relativizzata alla trasmissione dei social network che giungono a trasferirne il contenuto all'utilità e non più all'oggettività?

Se la verità è legata all'utilità e non più all'oggettività, la verità cessa di essere un valore.

Il filosofo contemporaneo Stanley Fish dice che la verità è un concetto astratto per cui fermarvisi sopra è tempo perso e non ha più senso.

C'è la possibilità per l'uomo di oggi di trovare la via per raggiungere la felicità se per la felicità ci vuole l'amore che si fonda sulla verità e la verità è l'autenticità della relazione, se questa relazione non è più fondata sulla verità come valore?

Ecco l'interrogativo che ci poniamo per risvegliarci di fronte a questa realtà. Il Vangelo del futuro che sarà sempre più caratterizzato da questa dimensione di ignoranza totale perché la verità non giunge più alla persona, avrà la possibilità di liberarsi da questa reclusione perché è la verità che rende liberi? Se la verità arriva distorta alla singola realtà personale e viene addirittura ufficializzato che la distorsione fa parte integrante della verità, il discorso diventa molto più grave perché si veicola che la stessa verità non deve più essere basata sull'oggettività, ma deve essere legata all'utilità per cui una cosa se è utile, a prescindere se sia oggettivamente vera o non vera, viene considerata vera!

Questo è l'equivoco nel quale l'uomo di oggi e del futuro si troverà sempre più con la verticalizzazione dell'informazione nella dimensione della globalizzazione che non consente la politica democratica.

Il problema è: la verità così come viene veicolata in quanto utilità per il sistema di potere, ha ancora cittadinanza?

Gesù ha detto: "Io sono la Verità". Questa verità teologica si scontra con la verità sociale che assume delle caratteristiche diversificate. La verità teologica se non ha la veicolazione nella realtà sociale, non interessa nessuno. E' una verità che resta lì, chiusa a chiave nello scrigno dell'immobilismo divino. Se c'è una teologia dell'incarnazione che prescinde dal teocentrismo ed apre la via all'antropocentrismo, allora dobbiamo vedere la verità teologica che relazione intraprende con l'uomo e come l'uomo è collocato nella società perché vi renderete immediatamente conto della difficoltà di parlare della verità astratta. Allora ci beviamo la morfina e diciamo: "La verità è... la verità!" che poi nessuno di noi può conoscere perché oggi la verità è identificata con il potere.

Allora, il potere e la verità in che rapporto stanno? Nel momento in cui Gesù Cristo interviene nella storia e si rivolge non al potere, ma alla persona, questa deve assumere una dimensione di alta criticità nei confronti della "verità" veicolata dal potere.

Che forza ha il potere di veicolare una verità con la quale si identifica in modo utilitaristico e prevalente sulla persona?

Che dovere ha la persona di documentarsi tempestivamente onde evitare di farsi fagocitare dal potere identificato con la verità?

Questo è il problema! La propria verità può andare a fare una verifica nell'ambito della propria realtà personale, ma non nell'ambito del potere.

Erode, quando seppe dove le Scritture dicevano che sarebbe nato il Re dei Giudei, disse ai Magi di andarlo a cercare e poi di informarlo perché anche lui intendeva andare ad adorarlo.

Ma l'intenzione non era quella di adorarlo, bensì quella di ingaggiare una lotta di potere. La verità di Erode era l'intenzione di eliminare la Verità che veniva dall'Alto.

Chi vuole scrivere il Vangelo del futuro deve cercare di eliminare la verità del potere per scrivere quella di Cristo.

Ci si chiede se volutamente vogliamo ignorare e non praticare l'amore per il prossimo che è uno dei massimi comandamenti di Gesù Cristo, se è giusto lasciare al freddo e in strada i "barboni" per esempio, ecc..

La via giusta è quella di riuscire ad interrogarsi sulla propria identità. Noi abbiamo da 2000 anni una Chiesa che avrebbe il compito di aiutare le persone a prendere contatto con la Verità che è la Persona di Gesù Cristo in modo tale da diventare esse stesse verità.  Questo è il compito che investe sia il "barbone" che quello che gli abita accanto. Tutti potremmo essere dei "barboni" se non ci svegliamo e decidiamo di non diventarlo per non essere di peso agli altri.

Statisticamente risulta che i "barboni" non si ammalano di cancro (se non per il 2%) perché vivono una dimensione di libertà. Le persone che invece sono "imbinariate", si ammalano fino al il 27% di cancro. Bisogna avere un rispetto profondo per i "barboni" che sono persone che non possono essere condizionate ad una vita molto complessa. In effetti, quella che noi viviamo è ormai invivibile. Oggi si parla molto del "diritto sostenibile" perché ci sono cose non sostenibili. Quando le tasse sono abnormi, per esempio, non sono più sostenibili. Tutto questo fa parte di una complessa invivibilità.

Allora, chi ha avuto la fortuna di conoscere Gesù Cristo che ha detto: "Io sono la Verità", deve chiedersi: "Io, come sono la verità?" e "Che cosa posso fare per la verità?" e comincia a documentarsi e ad approfondire, per quello che è possibile, perché anche con tutta la buona volontà, non potrà mai sapere come stanno precisamente le cose. Anche di quello che vi sto dicendo dovreste fare la verifica, ma siccome la vita è diventata complessa e globalizzata, nessuno di noi vive nel clan delle persone che conosce bene e sa tutto quello che gli succede intorno. Oggi non è più così.

Però noi stiamo facendo uno sforzo per intendere il Vangelo del futuro. Il futuro sarà sempre meno a clan. Gesù è venuto a rompere il rapporto di sangue e di soldo e a costituire la relazione d'amore che presuppone che le persone si accolgano nella loro potenzialità e si sviluppino nella loro eventuale manifestazione della ricchezza che hanno ricevuto gratuitamente da Dio.

Ma è difficile! La scuola cosa fa? Porta le persone all'autonomia? Quale persona a scuola ha avuto l'opportunità di prendere contatto con la propria preziosità?

L'uomo sente un bisogno di appartenenza e un bisogno di protezione. Vuole appartenere, ma quando appartiene ad un altro, perde se stesso e, quindi, ha bisogno automaticamente di protezione. Quando la persona non riesce a far convergere il bisogno di appartenenza con quello di protezione, vive la conflittualità. Se, invece, ci riesce, allora converge su un'unica realtà: appartiene ad Uno che lo protegge anche.

Questo avviene quando una persona ha una fede grande in forza della quale trova in Dio l'appartenenza e la protezione, Avviene quando riesce a stabilire una relazione intima, profonda, personale, misteriosa e mistica con Gesù Cristo in cui avviene la convergenza.

Allora il cristiano diventa un pericolo pubblico per le verità del potere.

Gesù era solo sul Golgota. Quando la singola persona cambia dentro di sé, cambia tutto. Quando trova dentro di sé la convergenza  in Dio dell'appartenenza e della protezione, si pone nella società con queste caratteristiche ed allora non serve iscriversi al partito o all'azione cattolica, ecc. perché ha scoperto la preziosità della sua coerenza ed ha risolto il problema vivendo l'umanità che ha in sé.

Ma così facendo, non si rischia l'isolamento?

Quando la persona riesce a trovare il nucleo essenziale che è dentro di sé, ha facile convergenza con l'altro che, a sua volta, ha trovato il suo nucleo. Quest'altro sa benissimo che il suo nucleo è corrispondente. Le persone, cioè, che parlano in modo cristico, si trovano dovunque se eliminano l'etichetta "Sono di Cristo" perché mettersi un'etichetta vuol dire già essere lontani da sé, ma nel momento in cui uno riesce a trovare sé, ha trovato anche Cristo in sé.

La convergenza deve essere interiore perché con un'etichetta diversa da quella dell'altro si rischia di fare la guerra.

Come portare avanti nel Vangelo del futuro, la conoscenza della verità? La nostra è una fucina provocatrice che serve a grattare nella profondità del nostro essere e scoprire la preziosità che vi nascondiamo, che vi è reclusa, che viene tenuta sigillata dalla nostra individualità.

Verità significa fondamentalmente amore di sé. Quando la persona si ama, non può rimanere nella solitudine perché proprio per il fatto che si ama, trova nel proprio codice genetico l'apertura alla democrazia. Questa è una manifestazione dell'amore che è fondato sulla verità e la verità è quella ontologica, è l'essere se stessi. Quando la persona è se stessa, nessuno può scalfire questa verità.  

E' importante che si giunga a questo anche nella chiesa, nelle scuole, nella dialettica di questa o quella riunione che implica la partecipazione di ogni soggetto che può cogliere una frase, un'espressione essenziale.

Quello che di essenziale ho detto prima è che la verità è fondata sull'amore. Se non c'è l'amore di sé, non c'è la possibilità di amore verso gli altri.

Se non c'è amore per sé e amore per gli altri, non possiamo parlare di alcuna verità, ma solo di utilitarismo.