Giardino del Poeta - 4° INCONTRO DEL 20-12-2017 (trascrizione)

(Antonio prende lo spunto da un racconto del libro "Polveri" di Gabriella Savona, presentato poco prima, in cui è il protagonista e di cui è stato letto un brano).

 

Come avrete notato, io, per dormire bene, rido; per vivere bene, rido, perché la risata rilascia le endorfine che danno la libertà che è sinonimo di gioia. Se non c’è libertà non ci può mai essere la gioia. La gioia è il coronamento della felicità. La libertà è coincidente con l’essere che nella sua struttura essenziale è dinamico. Ogni processo che tende alla staticità, purtroppo, è necrofilo, portatore di morte. Se volete vivere, dovete necessariamente essere in movimento. Il movimento è la radice della motivazione. La motivazione è ciò che porta all’azione. Ogni azione tende sempre al meglio. Nella società contemporanea facciamo di tutto per vedere come andare al peggio.

Questa sera approfondiremo, in modo particolare, un argomento serio:  "La globalizzazione”.                                                     

L’aspetto particolare  è quello della globalizzazione che  succhia il sangue delle persone. Come fa? Istituisce progressivamente una massificazione  nella quale la individuazione e, quindi, la personalizzazione scompare al punto tale che quelli che fanno i carcerieri sono... carcerati.

Le multinazionali,  che sono un effetto della globalizzazione, sono senza volto ed in quanto tali,  licenziano pure quelli che fanno parte del loro consiglio di amministrazione  perché  la legge fondamentale è l’incremento del capitale e non il rispetto della persona. Quindi, se il capitale deve essere incrementato e ciò non avviene, si licenzia chi capita, perché così si risparmia  e si verifica un incremento. Gli azionisti delle multinazionali  gestiscono miliardi di miliardi ed è a questo livello che si sta marciando verso la dittatura tecno-economica.

Il Papa nella "Laudato si'" rompe uno schema che è andato avanti fino al 1950 quando furono intervistati diversi intellettuali per capire come si ponevano in relazione con la religione, perché il conflitto tra religione e scienza era molto forte. Da una parte, la scienza rifiutava la religione; dall’altra, la religione vedeva nella scienza il pericolo principale perché con l’indagine critica, storica, scientifica, si poteva mettere in discussione quello che veniva erroneamente somministrato come dogma, come elemento essenziale della fede confondendo, però, la fede con la struttura dell’establishment religioso, per cui, confondendo la fede con la struttura religiosa, vivendola con dogmi rigidi, inappellabili e indiscutibili, lì dove la scienza progrediva sul piano della ricerca, metteva in crisi l’elemento portante della struttura religiosa.

Da un po’ di tempo, la chiesa ha imparato a non essere estremamente rigida nel propugnare i dogmi come se fossero realtà assolute. Molti, oggi, sono ancora contaminati da questa malattia che è "sub-dola", che significa che "sotto ha il dolo". Se è così, è difficile per noi scovarla, quindi dobbiamo cercare di recuperare la genuinità dell’impalcatura di fede che è l’incontro con una Persona e non un affastellamento nella testa di dottrine su dottrine perché queste impediscono l’incontro.

Il sistema di depersonalizzazione o di defraudamento della genuinità della persona che è unica ed irrepetibile, richiede inevitabilmente il coraggio di essere diverso. Si può essere diverso, affermando la propria identità (se è la propria identità). Ma quando si è subìto già un inquadramento che ha eliminato le caratteristiche della personalità e ci si è spogliati della propria identità, ci  si  presenta  in una identità falsata e si pensa di essere quello che non si è.

Faccio un esempio: l’adultera del Vangelo fu trascinata da Gesù per tendergli una trappola.  Gesù propugna e difende la dignità della persona nella sua unicità ed eccezionalità. La persona, essendo eccezionale, dà fastidio. Ma se viene depersonalizzata, viene uccisa per poi essere rivalutata come cosa. Allora, vanno da Gesù, per intrappolarlo, perché Lui è espressione della persona in quanto tale. Gesù è il ricapitolatore dell’umanità.

L’umanità non si può definire perché essendo costituita da tante realtà creative, è un fenomeno...  artistico. Quindi, ogni uomo è un'opera d’arte perché è creativo. Noi abbiamo il concetto dell’artista che rispetta alcuni canoni, che disegna o fa la scultura. Non è così! L’artista è quello che va, quello che si contrappone al magistrato che è il "magister actis". L’artista è quello che propugna la rottura degli schemi prestabiliti e, quindi, si avventura nel nuovo.

L’uomo essendo conoscitore,  genera la parola e non può pensare se non per parola e generandola, crea la sua parola. Se subisce la parola che altri hanno detto su di lui, la persona rinuncia progressivamente alla propria creatività. Rinunciando alla sua creatività, si trova omologato nella massificazione generale illudendosi di essere libero, ma anche quando lo è,  dice quello che gli altri gli dicono di dire e in questo, per esempio, il grosso danno lo fa la scuola  (Einstein diceva che la scuola era la rovina dell’umanità). 

La fede sfocia nell’arte; la religione è contrapposta all’arte perché si mette in antitesi con l’elemento creativo che è l’unico appoggiato sulla fede e la fede si regge sulla dignità dell’uomo che gli viene concessa dall’Autore del creato.

"Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza"...

Questo è il punto di fede. L’uomo è una realtà aperta al progresso perché la parola, intrinsecamente, ha il DNA aperto al futuro. Quindi, l’uomo non può essere tale se non è uno che guarda avanti. L’antropologia è fondata sulla speranza. La fede è caratteristica di novità; la religione, normalmente, è il fanalino di coda, arriva sempre dopo qualche secolo.

Galileo Galilei cercava di far capire ai Cardinali  che la Bibbia non vuole dire che il sole è fermo e, anche se l’avesse detto, non corrispondeva alla realtà perché  i testi sacri sono il risultato della cultura dell’agiografo il quale non scrive sotto dettatura, ma secondo le sue conoscenze culturali, imprigionato com’è nel suo mondo.

Allora perché noi diamo tanta attenzione alla Sacra Scrittura?  Perché  questa cultura ha portato finalmente all’arrivo della Parola ricapitolatrice che per l’umanità è il Verbo che s’incarna e annulla la scissione tra spirito e materia per cui la materia che, secondo la filosofia manichea, è in contrapposizione allo spirito, viene recuperata dal Cristianesimo, perché l’incarnazione del Verbo, dà alla materia la sua naturalità e la sua evolutività .

"Natura" significa "nascitura". La materia è "mater", cioè va messa in relazione stretta con il generare, con il nuovo.  Quindi, la materia  è quella che si avventura nel nuovo e si evolve così tanto da far sorgere anche le... casse craniche dentro cui c’è l’acqua (materia).  Buona parte del nostro cervello, infatti, è acqua e là s’innesta la spiritualità del pensiero dove comincia il pensiero creativo che è riluttante di fronte alla massificazione tecno-economica. 

La globalizzazione cancella in un botto tutto questo per cui la persona diventa un numero funzionale all’incremento della realtà efficientistica, ma non efficiente perché per essere efficiente deve avere la finalità di dare all’uomo la dignità che gli spetta che è quella di raggiungere la gioia come coronamento della felicità e, quindi, considerare l'uomo come essere di sviluppo, cioè, che si toglie dal viluppo progressivamente e si avventura nell'attualizzazione di un essere che non potrà mai più esistere perché unico e irrepetibile. Ognuno di noi, essendo unico ed irrepetibile, ha il diritto di essere eccezionale.

Papa Francesco nella "Laudato si'",  si avventura a rompere uno schema mettendo in evidenza come la profezia fa parte della fede ed ha bisogno di una struttura a cui il profeta possa rivolgersi. Il profeta è tale in quanto va a disinnescare quelle persone ancorate a certi schemi di sicurezza che sono antitetici alla libertà. Maggiore è la sicurezza, minore è la libertà e viceversa.  I profeti del futuro - dice Papa Francesco - sono gli scienziati.

Ma questo rende scomodi e provoca destabilizzazione nelle persone.  E’vero che vaga nella libertà fantastica, ma può trovare  in questa l’elemento creativo dell’arte che è l’unica realtà che la religione teme, perché l’uomo quanto più è artista, più riesce ad essere originale.

Gesù ci ha dato un comandamento nuovo: "Siate voi stessi". Però, per fare questo ci dobbiamo liberare del plurale "voi" (che, invece, la globalizzazione impone per massificarci) e  recuperare il proprio "tu" e confrontarci con un altro "tu" .

Queste sono provocazioni su cui riflettere perché incontrarsi con Gesù Cristo significa recuperare il comandamento nuovo che ci rende liberi. Quindi, non abbiamo leggi che ci legano. Il problema grosso è andare a scavare nella profondità del nostro essere e trovare la propria immagine. Quando troviamo la nostra immagine dentro di noi, troveremo poi,  la metodologia per esprimerci adeguatamente in modo tale che l’espressione sia corrispondente all’atteggiamento.

Quando il comportamento, l’aspetto linguistico, il linguaggio nella sua complessità riesce a far venir fuori ciò che è contenuto nel nostro intimo, troveremo la via che è Cristo perché Gesù si presenta a noi come Via, ma anche come Verità e perciò è Vita. Altrimenti entra nello schema che è morte.

Il numero 47 della "Laudato si'" dice che la vera Sapienza sta nell’incontro. L’incontro può avvenire se c’è un'altra persona che lo vuole. La parola "incontro" è formata da "in" (dentro), "con" (mettersi in relazione), "tro"  (lasciare l’altro nella sua alterità).

Quindi, tutta la schermata tecnologica deve essere prudentemente usata particolarmente in questo periodo frenetico. L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme, crollano o vivono insieme. Non è possibile che l’ambiente naturale vada avanti e quello umano no. Se c’è l’incontro della persona con l’ambiente naturale, nasce l’ecologia. La persona singola non può portare avanti da sola il discorso dell’ecologia perché va oltre l’impegno personale. 

Qui scendiamo nel campo della politica e il Papa si rivolge anche ai politici perché per effetto della globalizzazione i paesi stessi non hanno più una loro fisionomia e una loro autonomia in quanto le multinazionali rompono i confini dei paesi che rappresentano solo una identità geografica e non più economica per cui per esempio, se i Tedeschi si spostassero in Africa o al centro del Brasile devastando foreste e sfruttando la manodopera del luogo per interessi economici, non cambierebbe niente per l'economia dell’Africa o per il Brasile perché l’economia si svilupperebbe in Germania.

Questo per capire che se i paesi, per effetto della globalizzazione, essendo assoggettati alle leggi economiche, non hanno più voce in capitolo, figuriamoci la persona singola!

Ma Gesù Cristo da solo si è trovato contro Pilato, contro tutto il potere politico, religioso, sociale e culturale dell’epoca, però tanto ha fatto che la sua testimonianza è arrivata fino a noi e noi oggi stiamo parlando di Lui che ci ha detto: "Dove sono riuniti due o tre nel mio nome, io sono in mezzo a loro".

Quando nella storia sembrava tutto finito, poi  sono sorti piccoli nuclei che hanno ribaltato la situazione. Questo è un discorso di speranza che è sempre presente ogni qualvolta ci incontriamo non con i documenti, non con i dogmi, ma con una Persona, perché quella Persona ha detto: "Io sarò con voi sempre, fino alla consumazione dei secoli".

"Io sarò con voi sempre" fa parte della fede, la modalità fa parte della religione. E’ Lui che è presente. La modalità di come è presente nella storia dell’umanità avviene attraverso la testimonianza di persone come per esempio, San Francesco d’Assisi che andò dal sultano per vedere Dio cosa gli suggeriva per mezzo di lui. Anche noi, attraverso l’altro, possiamo cogliere il Suo messaggio. Questo è un sistema che allargandosi ci dà la consolazione che va a distruggere la desolazione. La desolazione  si avverte  quando uno si trova da solo. Se, invece, si trova un altro con il quale si può entrare in relazione, ci si consola. Consolazione e desolazione  sono due aspetti che danno la dialettica costruttiva delle relazioni umane che sono quelle che si oppongono  alla massificazione del rullo della globalizzazione.

La globalizzazione deve  essere funzionale alla rete di distribuzione dei beni, ma non per eliminare le persone. A chi tocca difendere la propria dignità? A noi, intesi come processo di formazione, di autenticità, per non perdere l’arte che è propria di ciascuno.

La terra non ce la fa più e dà un urlo di pericolo, ma la sordità cresce di pari passo e pur parlando di inquinamento (ma tanto per parlarne), non modifichiamo niente. La cultura del benessere sta trovando il rimedio per gli altri proponendo soluzioni per evitare l’aumento di nascite in quei paesi dove c’è una popolazione in crescita, senza dire che l’inquinamento dipende dalla nostra cultura consumistica, figlia della globalizzazione. Del resto dove c'è maggiore necessità, c'è maggiore procreatività perché le leggi di natura sono antecedenti alle decisioni dell'uomo.

Gesù ci ha dato un solo comandamento, quello dell’Amore. La legge dell’Amore è senza legge, cioè è corrispondente all’essere. Noi pensiamo che l’amore sia prescrivibile. Ma se l’amore parte da noi, non può non giungere all’altro perché il benessere dell’altro ritorna al nostro benessere. Quando meglio sta l’ambiente, meglio stiamo noi.

Secondo il vangelo di Giovanni, il primo miracolo di Gesù è stato il cambiamento dell’acqua in vino alle nozze di Cana perché il vino inebria e riduce il controllo della legge, lascia libera l’emozione, il sentimento, l’amore, l’affetto, la creatività, l’istinto, il piacere che risiedono nell’emisfero destro del cervello. Solo Giovanni ne parla perché aveva capito bene Gesù Cristo.

Allora l’amore in cosa consiste? Nell’essere noi stessi. Quanto più siamo noi, tanto più onoriamo Dio che ci ha fatto come Lui. Quanto più ci deformiamo, tanto più Lo offendiamo. Allora il peccato qual è? La tristezza!